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Ma cos'ha di speciale questo nuova versione di Turbo? Semplicemente che è la prima effettiva dedicata al personaggio con uno stampo adeguato alla sua rappresentazione iconica, dopo qualche omaggio / citazione nell'omonimo Power Core Combiner e ancor prima nell’Armorhide di Cybertron-iana memoria. E sì, ci sarebbe pure il Legends/ Basic uscito per Combiner Wars, ma quello era un repaint ( testa a parte ) dell’Optimus Prime GenT30 precedente.

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E parlare di quel Legends come di una versione apocrifa è dir poco, dato che quel ROBOT mancava delle caratteristiche fisiche che contraddistinguevano il buon Huffer originale, ovvero il “cappuccio” dietro la testa e le braccia tubolari!

Ricordiamo che il giocattolo del 1984 era pur sempre un Minibot con la modalità veicolare superdeformed e una trasformazione semplice, ma per quanto semplicistico fosse avere l'intera cabina del camion appesa sulla schiena e le braccia formate dai tubi di scappamento… beh, anche lì alla fine risiedeva comunque il suo fascino!

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E ancora, sempre il giocattolo basilarmente non aveva mani, ma piuttosto delle pinze, così come la faccia era formata da mascherina e occhialoni, e invece la versione per i cartoni, la più famosa quindi, aveva pugni e una faccia definita con occhi e bocca. Ma il robot era pure troppo stilizzato, dato che oltre ad avere le cosce grigie e non viola come il torso, sparivano del tutto le ruote e gli avambracci erano più stretti dei bicipiti…

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Il Kingdom quindi non cerca di somigliare a tutti i costi al settei, ma anzi pare che prenda più dal giocattolino originale, aggiungendo laddove gli elementi più consoni del personaggio tv. Abbiamo quindi i piedi un po’ cavi sul collo, ma con le ruote presenti ai lati e le decorazioni centrali delle gambe che non si fermano alle ginocchia; le cosce grigie sì, ma con bacino e torso con dettagli scolpiti come quelli del giocattolo e dei suoi adesivi, mentre la decorazione sul petto è color viola chiaro come visto in tv, così come l'addome grigio.

Infine, la testa non è troppo tondeggiante, e gli occhi non hanno una “cornice” attorno, e sono presenti i due moduli fra testa e spalle che sono lì solo per omaggio al giocattolo del 1984, essendo di fatto non funzionali a nulla.

Inediti per entrambi i design sono i pugni neri ( argentati come le braccia originariamente, così come si vede pure nell’immagine della scatola, idem per i pannelli sotto i piedi grigi anzichè arancio ), e vanno segnalati le decorazioni ai lati dei polsi che però serviranno per la modalità alternativa. Posabile bella media dei WfC, tranne per la rotazione dei succitati pugni, e con pure i soliti fori sparsi per le armi, il nostro Huffer ha come unica pecca i polpacci vuoti, dovuti alla trasformazione delle gambe, ma che in qualche maniera si potevano coprire.

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Va da se’ che il nostro è alto mezza testa meno di Warpath, ed in scala quindi con il resto della truppa in quanto Minibot alto, ma pesa quanto i Deluxe medi, grazie anche alla massa portata da un inedito fucile e scudo, accessori graditi anche perchè danno una marcia in più alla modalità alternativa.

Questa si ottiene TRASFORMANDO il nostro nell'iconico camion motrice, e se le gambe sono semplici, dato che basta piegarle all'indietro con le piante che si ribaltano sugli stinchi, la parte superiore è più ricavata, con le spalle che si abbassano, per poter lasciar spazio alle ruote anteriori ripiegate all'interno del torso, e liberabili dopo aver abbassato questo in avanti. Ruotata la testa di 180° e riposizionato il torso, gli avambracci ruota di 90° e si fissano alla cabina, con i pugni che si nascondono piegandosi dietro di questa.

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La MOTRICE DI CAMION è assai iconica, ma poco realistica, dato che ha quei tuboni di scappamento che sono davvero… esagerati! ma anche questo è il fascino di Huffer, e va bene così. Il resto del camion è davvero ben fatto, con i vetri in plastica trasparente blu, dettagli argento e scolppiti che richiamano il G1, mentre il retro ha una superficie grigia ( le piante dei piedi ) che grazie al foro centrale è compatibile con il rimorchio dell’Optimus Earthrise, in modo da ricreare la scena vista nell'episodio “Heavy Metal Wars”, dove Turbo aiutava uno stanco Commander a trasportare il suo iconico carico.

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Ma il summenzionato scudo ( con una fessura che lo fa sembrare come quelli antisommossa ) ed il fucile non si agganciano semplicemente ai fori per armi che il nostro ha ai lati di tubi e dietro le ruote posteriori, così come sopra la cabina, dato che il secondo si divide in due e si attacca allo scudo adagiato nella parte posteriore, facendo diventare il camion da motrice a trasporto materiali, con la vasca creatasi!

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L'aggancio delle due metà del fucile non è saldissimo, va detto, ma è innegabile che ciò aggiunge giocabilità al veicolo, con due accessori che danno massa e “rivoluzionano” il veicolo, volendo. Davvero una bella trovata, insomma. Altro unico neo del camion, volendo, la mancanza dei simboli di fazione, magari sulle portiere, ma vabbè.

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Come dissi ai tempi, questo Huffer doveva uscire un anno fa, per me, al posto di Cliffjumper Earthrise, in modo non solo di avere nella wave 1 praticamente tutti i personaggi come ingegneri, costruttori o scienziati, ma anche per presentare adeguatamente i Minibot piuttosto che non il troppo piccolo Grillo, che ancora mi brucia averci dato il prezzo pieno di un Deluxe, mentre il nostro Turbo i soldi spesi se li merita tutti, nel suo essere un'ottima versione moderna del classico personaggio, attesa per parecchio tempo sì, ma il cui risultato ripaga della pazienza avuta.

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