SKY LYNX ( Commander ) War for Cybertron EARTHRISE
C'è poco da dire sullo SPACE SHUTTLE e del MODULO DI TRASPORTO con cui si presenta il nostro nella confezione, dato che sono un'ottima versione moderna del giocattolo originale, con la solita dose di dettagli scolpiti, un blu scuro al posto dell'azzurro originale del modulo, e dettagli in grigio sparsi sempre su questo.
Se la navicella può aprire lo scafo come il G1, rivelando un finto carico di roba dorata all'interno, il modulo di trasporto non ha ovviamente le funzioni motorizzate come l'originale, ma intanto può aprire uno sportello posteriore centrale per caricare un paio di Micromaster.
Inoltre, come accessori sono presenti due armi inedite da agganciare ai vari fori laterali del modulo, così come i pezzi di plastica a forma di spari ed esplosioni come per Omega Supreme Titan. Ah, quasi dimenticavo: lo shuttle ha pure i carrelli retrattili funzionanti, che pare una cosa banale da sottolineare, ma una volta erano all'ordine del giorno anche per modelli più piccoli ( le ruotine che ruotano sui velivoli, intendo ) mentre ora ci si meraviglia a trovarli. ^^’
I due veicoli si uniscono, ovviamente, ma bisogna fare attenzione ad agganciarli bene, dato che si va un po’ a tentativi finchè l'aggancio posteriore non si fissa bene, mentre per staccarli basta poi abbassare la levetta frontale sul modulo inferiore.
L'originalità di Sky Lynx è anche quella di essere un Duocon al contrario, dato che lo shuttle ed il modulo di trasporto, che come detto sopra si uniscono e sarebbero tecnicamente un veicolo unico, hanno ognuno una modalità bestiale differente: il modulo diventa una sorta di felino, magari proprio una LINCE robotica come nel nome, mentre la navetta spaziale una sorta di volatile, genericamente chiamato “Dinobird”.
La lince robotica si trasforma esattamente come il G1, ovvero con le parti laterali che si estendono a formare le zampe, mentre la testa spunta dalla parte frontale, appassando un opportuno pannello lì sotto. Il nostro mantiene pure le curiose due code, ora ripiegate e non retrattili come nel G1.
Nonostante ci sia già la lince, la parte del leone ( ah ah! ) la fa il “DINOBIRD”, chiamato così per via della testa, ricavata dalla cabina di pilotaggio della navetta, che con la bocca dentata aperta sembra un archaeopteryx o giù di lì; anche qui la TRASFORMAZIONE è pressochè identica all’Argon del 1986, solo che se nel G1 nella navetta c'era tutta la lunga coda da estrarre, qui è abilmente ripiegata, mentre invece si estrae il lungo collo, che nel G1 era solo coperto da pannelli. Infine, le ali ora slittano un po’ avanti, si estraggono sempre le parti blu, ed infine sotto ci sono le zampe, ripiegate all'indietro e non in avanti.
Insomma, per quanto io abbia più in simpatia la lince, è innegabile che ad avere più migliorie rispetto al giocattolo originale è il nostro Dinobird, snodatissimo in tutto, dal collo alle zampe, passando dalle ali, con solo la coda che si piega sì in svariati punti ma non lateralmente, vabbè.
Anche il volatile ha un laser nelle fauci, così come ora nel collo ha due fori per armi, ed idem nella punta della coda.
E così come i due veicoli si uniscono, anche le due bestie lo fanno, con il Dinobird che ritrare le zampine, mentre la lince nascone testa e code, divenendo un ibrido che potrebbe essere una sorta di DRAGO, con una soluzione visiva migliore ( ma va’ ? ^^’ ) del G1, che aveva la parte inferiore troppo pronunciata in avanti.
Se prima già le due bestie erano belle grandi, il drago combinato è davvero imponente, e ovviamente richiama al meglio l'immagine iconica più rappresentativa del personaggio.
E fin qui ok, è un'ottima versione moderna del classico, fedele e migliorata, ma giustamente non si sono fermati qui alla Hasbro, e quindi il modulo inferiore può anche divenire un AVAMPOSTO LANCIA SHUTTLE, rovesciandolo ed aprendo le parti laterali posteriori, che rivelano delle piccole rampe ripiegate, mentre torniamo al portellone con rampa accennato più sopra, che si apre, divenendo parte della pista centrale che si solleva, così come le zampe posteriori, mentre quelle anteriori si sdraiano.
Lo shuttle prende posto nell'apposito vano, anche se i fori e prese non si agganciano prefettamente, rendendo l'unione un po’ precaria. Per fortuna almeno la navetta spaziale si può “appoggiare” alla rampa sollevata, che porterebbe all'apertura del vano superiore del velivolo, che però appunto è pieno e quindi fa sola scena, laddove sarebbe stato il massimo che ci fosse stato effettivo spazio per parcheggiarvi altri Micromaster ( o anche, volendo, dentro la cabina di pilotaggio poteva starci un pilota Titan Master, per dire ).
( Quasi inutile sottolineare che le rampe hanno gli agganci per potersi attaccare alle altre basi Titan e a quelle dei Micromaster Modulator di Earthrise … ^^ )
Insomma, l'idea della base non è affatto male, anche se è un po’ spartana, e qui vengono incontro anche le due armi inedite summenzionate a far colore, da posizionare sopra le “torri”, ovvero le due zampe irte verso l'alto, ma di certo non si può prentendere postazioni di computer o che se manco le hanno messe nei Titan…
Comunque, dicevo, peccato che lo shuttle contribuisca solo scenograficamente alla base, e neanche tanto perfettamente, non stando bene fisso su di essa, ma è innegbile che questa modalità in più è una boccata d'aria fresca ad un ottimo modello che, nonostante le obbligatorie migliori estetiche ed articolari, rischiava di essere solo un upgrade copia e incolla dell'originale.