In ritardo di qualche anno, finalmente ho recuperato il primo Commander Generations, uscito per War for Cybertron Siege, ovvero il mitico JETFIRE, realizzato appunto più che degnamente in una classe pensata per lui e per altri robot semi colossali, anche se ai tempi lo trovai un po’ esagerato, così grande rispetto al resto dei vari Voyager e Leader, ma effettivamente la stazza è quella se guardiamo le scale ufficiali storiche dei settei dei cartoni.
JETFIRE ( Commander ) War for Cybertron SIEGE
Aquila è un personaggio iconicissimo e particolare sin dalla G1, col giocattolo riciclato dai jet Valkiriye di Macross della Bandai, ma poi apparso nel cartone con un aspetto ampiamente ridisegnato ( e pure col nome cambiato in Skyfire ) proprio per non pubblicizzare indirettamente in Giappone i modelli di una rivale della Takara, mentre la sua storia di amico di Starscream e Decepticon temporaneo sono rimaste scolpite nella roccia, anche se nelle successive apparizioni in tv veniva usato più come autobus volante che per le sue doti di scienziato o colosso.
A parte il Masterpiece uscito recentemente, questo Commander è stato decisamente il Jetfire definitivo, dopo alcuni esperimenti sempre in stile Generations come il Classic Voyager del 2007 o il Leader GenT30, che però ibridavano un po’ elementi del giocattolo rispetto al design del cartone. Ma il Siege si presenta invece finalmente proprio com'era lo Skyfire in tv, ma anche graziato da numerosi dettagli scolpiti nello stile della parte iniziale della trilogia WfC, ma per fortuna neanche TROPPI dettagli come appunto alcuni Siege o, ari-per-fortuna, senza le varie sporcature da danni di battaglia.
Dicevo, questo Jetfire è quindi sputato al settei del cartone, e finalmente con il cavolo di zainone rosso unito e non separato in due moduli come nelle versioni Generations precedenti, le ali sempre verso l'alto ma non così lunghe, e come unica licenza estetica rispetto al design dei cartoni, direi solo i piedi che non sono così lisci ed interamente grigi.
Ottimamente snodato, con tanto di rotazione del bacino ( anche se solo di pochi gradi, ma vista la trasformazione direi che è lo stesso tanta roba ), rotazione dei polsi e possibilità di alzare la testa, come gimmick del robot abbiamo i fori base sparsi nel corpo nello stile dei WfC, anche se in un colosso tale quasi non si notano (!), il simbolo di fazione al centro del petto che può ruotare e cambiare da Autobot a Decepticon, citando ovviamente il suo cambio di alleanza nello storico episodio del 1984 “Fire in the Sky” ( ma anche le trame viste nel cartone recente su Netflix di Siege ), e la particolarità di poter aprire i pugni, o meglio, le sole 4 dita opposte al pollice, facendo sparire automaticamente il foro per impugnare le armi!
Ed a proposito di queste, qui si apre un capitolo a parte, dato che il nostro parte con un cannone bicanna come si vedeva nei cartoni, salvo poi scoprire che il fucilone si separa in due armi distinte, seguite poi da due scudi con doppie bocche di fuoco ( separabili dagli scudi ) solitamente posizionabili sugli avambracci, due laser piccoli che si sistemano sulle punte delle ali (!) tramite delle spine a scomparsa, e due altri laser più lunghi che possono agganciarsi ai lati dello zainone rosso, ma ovviamente sono sistemazioni indicative.
Completa il quadro una pettorina aggiuntiva che si aggancia al petto tramite due pannellini ripiegabili in questo, e che riesce a contenere a sua volta una maschera ( nascosta in un pannello aprible dell'accessorio ) con visore e placca della bocca, che fa il paio con la colorazione della pettorina nera e rossa e richiama il look originale del famigerato giocattolo originale dell'85.
Per quanto sia tanta roba a livello di giocabilità, anche qui inizialmente ho trovato questo omaggio al modellino originale un po’ povero, con la maschera senza i laser doppi sulle orecchie, e lo zainone che resta fisso e non si sdoppia, per dirne un paio, ma poi effettivamente, come detto sopra, i precedenti Jetfire Generations avevano già omaggiato ampiamente il giocattolo ex-Valkirye, quindi è anche giusto che questo Commander un po’ brilli di luce propria, anche se magari non costava nulla colorare di rosso gli scudi sulle braccia, giusto per.
O anche, magari i laser doppi sulle orecchie erano poco pratici, ma li si poteva mimare mettendoci delle armi lì accanto, e via così… ma forse, ci sta pure il discorso che a prescindere non possono fare un Jetfire che somigli TROPPO al Valkirye Bandai anche per un discorso di copyright, e quindi amen. ^^’
Che poi la maschera a guardar bene non è così sputata a quella ben più anonima del solito Valkirye, con un visore e mascherina più delineati e la fronte più alta, quini, again, prendiamola come una citazione alla larga giusto per aggiungere un po’ di materiale al giocattolone già generoso di suo.
La TRASFORMAZIONE è per fortuna semplice per un giocattolone così, e blandamente ispirata al famigerato Valkyrie ma più a come si intuiva che avvenisse nel cartone, ovvero con le gambe che si ritraggono inglobando le cosce, previo aver prima aperto e ribaltato i panelli interni verso i polpacci, in modo da far uscire i reattori supplementari che vanno ad agganciarsi a quelli dello zaino che si allunga verso il basso / indietro, mentre i pugni si ritraggono negli avambracci e questi inglobano parte dei gomiti, con le braccia che vanno a finire nel vuoto del torso formatosi dopo aver sollevato quella che diventa la punta del jet, con i pannelli laterali del petto che si dispongono lateralmente a questa, mentre la testa sparisce all'interno della punta del modulone rosso superiore! Infine, non dimentichiamoci delle ali che si abbassano e si dispiegano.
Il JET futuristico / alieno che si vedeva nei cartoni è finalmente riprodotto fedelmente ( ok, ora c'è pure il MP, ma facciamo finta di essere tornati a 5 anni fa, dai ^^’ ), e sopratutto qui si fa che si fa sentire la sua stazza, che ovviamente non è paragonabile a certe licenze visive che si prendevano nei cartoni animati, dove il nostro ospitava tranquillamente parecchi Autobot, ma almeno a pari di altri velivoli da la sua figurona.
Unica errore estetico come somiglianza al velivolo del cartone sono i pannelli grigi sui moduli ai lati del muso, che sono rivolti verso avanti invece che verso indietro, ma interessante la gimmick di poter aprire la cabina di pilotaggio ( previo il dover piegare il muso, vabbè ) rivelando un modulo estraibile che cita quello che si vede mentre viene scongelato da Wheeljack in “Fire on the Mountain”, anche se a me ricorda pure un po’ anche il modulo cerebrale dei Transformers che viene rivelato nell'albo Marvel 10, quello prima della sua comparsa.
Tolto il modulo, comunque, c'è posto per un pilota Titan / Prime Master ( ricordiamoci che Siege era successiva proprio a PotP ), così come ci sono pure un paio di altri posti nel modulone rosso superiore, il che è bene che sarebbe stato un peccato lasciar non usato quel popò di spazio, ma è scomodissimo accedervi, dato che bisogna sollevare tutto il pezzo superiore che slitta e che sarebbe agganciato ai propulsori delle gambe. ^^“’
( Queste gimmick non sono manco citate nelle istruzioni, poi… )
Oltre a poter sistemare tutte le armi sulla sola piastra pettorale e quindi posizionarla sul foro sopra il modulone rosso, altre gimmick interessanti sono gli ovvi carrelli retrattili e le 4 impugnature che spuntano, per potervi aggrappare dei robot al di sotto: un paio sono nascosti sotto i polsi di Jetfire, mentre l'altro paio sono addirittura mimetizzate nelle decorazioni rosse delle anche!!
Inutile dire che solo per la stazza il nostro velivolo qui meriterebbe, ma di sicuro tutte queste gimmick grasso che cola, e non dimentichiamoci degli effetti di sparo ed esplosione aggiuntive che accompagnano i Battle Master e i vari Commander e Titan di WfC.
Ah, quasi dimenticavo: tutti gli accessori / armi possono ovviamente disporsi come si preferisce nel jet…
…oppure si uniscono in unico modulone che va a finire sopra il velivolo.
Insomma, peccato solo per il poco intuitivo uso delle cabine di pilotaggio, e magari per il jet un po’ vuoto e poco compatto visto da sotto, ma direi che sono davvero piccolezze in confronto a ciò che ha da offrire questo enorme giocattolone, che ai tempi un po’ maledii per la sua stazza esagerata ma che ora potrebbe benissimo passare per un surrogato di Masterpiece!
- Videorecensione