Nonostante alcuni passi falsi o personaggi magari ridondanti, la trilogia Legacy sta anche ripescando personaggi misconosciuti che erano anni, se non decenni, che aspettavano di avere una versione giocattolo ufficiale, come il buon DEVCON, l'Autobot cacciatore di taglie visto nel solo episodio della stagione 2 G1 “The Gambler”.
Il nostro come ROBOT ( e pure poi come velivolo, come vedremo poi ) nel cartone aveva un look da cybertroniano che anticipava i personaggi protagonisti del film del 1986, figlio quindi dello stesso character designer Floro Dery, con forme morbide, quasi monocromatico, nessu avanzo di alt mode e… un laser sopra la testa.
E’ stato quindi conseguenziale fare il modellino come un ampio remold del Blurr SS, e per ampio intendo che i due hanno in comune solo i piedi, le cosce e la parte interna del busto, ma solo PARTE della trasformazione, ma su questa ci torno dopo, ovviamente.
Devcon ha una bella struttura antropomorfa, con il giusto numero di dettagli scolpiti ed è fedelissimo sia come design che cromaticamente, a parte i pugni blu anzichè bianco / argento come cosce, bicipiti ed addome, mentre il resto è appunto di un bel blu con piedi e parte delle tibie in giù rosse.
Non previsti dal glabro settei del cartone ci sono un alettone rosso dietro gli avambracci ed una zainata con quello che sarà il muso del velivolo, ma nulla di troppo fastidioso.
Come arma ha il laser argentato da avambraccio come si vedeva in tv, più due reattori rossi che serviranno sempre per l'alt mode, che possono essere usati come ulteriori bocche di fuoco per il suddetto laser ( grazie ai fori laterali di questo ) o appunto come razzi da sistemare sui soliti ( e come sempre graditissimi ) fori per armi da post WfC, come dietro i polpacci o sulla zainata ( oltre che ai lati di spalle ed avambracci ), oppure, ancora meglio, li si può nascondere ufficiosamente dentro le gambe inferiori vuote del nostro, coprendo così quei vuoti magari fastidiosi che si intravedono verso le caviglie, e appunto togliendo alla vista i razzi non previsti nel robot del cartone.
Infine, ha le solite articolazioni da Generations d'oggigiorno, a parte la rotazione dei pugni per via della trasformazione, ma, anticipandola un po’, le mani appunto ruotano all'interno degli avambracci rivelando dei reattori che volendo possono essere usati come ulteriori bocche di fuoco.
Ed appunto a parte questa mossa nelle braccia, che restano quindi fisse senza tutti i passaggi che si vedevano in Blurr, la TRASFORMAZIONE è la stessa del velocista Autobot, con le gambe che si ripiegano inglobando le cosce e la parte appesa sulla schiena che si solleva “mangiandosi” la testa del robot, con i razzi che vanno sistemati nella parte posteriore.
Il VELIVOLO CYBERTRONIANO anche lui è fedele a quello visto in TV, ed il problema potremmo dire che è tutto qui, nel senso che come mezzo ha un design non eccezionale, risultando quasi un incrocio fra gli alt mode di Cyclonus e Scourge, con le differenze nel fatto che si intravede l'addome a metà del velivolo e che i moduli laterali ( le braccia del robot ) dovevano essere un po’ più prolungate verso indietro.
Ma appunto a prescindere come jet interstellare o quel che è ha una forma abbozzata, ma non così malvagia, per carità, ma il difetto ancor più a monte è a mio avviso la mancanza di una cabina di pilotaggio degna di questo nome, che per quanto magari non sia imprenscindibile in questo tipo di mezzi, per giunta alieni, all'occhio di noi terrestri è una caratteristica che ci aspettiamo di vedere e che definisce un velivolo.
Alla fine, quindi, è l'occhio di chi guarda che deve abituarsi a questa mezzo alieno, appunto, laddove in teoria il cockpit dovrebbe essere il pannello argento con le 4 stringhe rosse, ad onor di quel che si vede nel cartone.
Dopo che non ci si fa più troppo caso a questo design strambo ma accurato, si può apprezzare anche qui i dettagli della scultura e la giocabilità data dai numerosi fori per armi come sui propulsori laterali / braccia, i due fori sotto il velivolo, magari per sistemare i razzi rossi in altre posizioni, e quello sotto la punta del velivolo apposito per l'arma argentata, che ricordiamo a sua volta ha due fori laterali.
Infine, un bel robot, una trasformazione nella media ed un alt mode magari dal design ostico, ma il più fedele possibile al modello visto in tv, così come alla fine del Blurr SS ne è sì un derivato ma con davvero così poco in comune da non far pesare l'eventuale ridondanza della struttura e parte della trasformazione in comune, quindi una bella aggiunta alla collezione e finalmente un ( degno ) modellino per questo personaggio dopo quasi 40 anni dalla sua apparizione.
-Bio ufficiale codice QR: https://transformers.hasbro.com/it-it/bios/bzggkfvt
-Video recensione.
