Sempre per la serie “meglio tardi che mai”, ho finalmente recuperato uno dei primi Studio Series usciti, un Decepticon il cui omonimo G1 è uno dei miei personaggi preferiti e che è fra i robot del primo film meglio trasposti dalla versione classica a quella “Bayformer”, ovvero il buon BRAWL, vittima però di una la castroneria del solito Michael Bay, dato che il regista si inpuntò per chiamarlo “Devastator” nel lungometraggio, alla faccia del reparto marketing di Hasbro! ^^’
Il Deluxe originale era una sorta di antipasto carino, dato che al personaggio venne poco più tardi dedicato nientemeno che il terzo Leader della linea del 2007, davvero imponente ed in scala, e ancor più somigliante al personaggio in CGI del deluxe, ma ovviamente questo Voyager è decisamente migliore come somiglianza, meno blocchettoso e squadrato… o forse no, dato che il ROBOT è sì snellito sul corpo, non avendo più la torretta del carrarmato sulla schiena, ma di rimbalzo è appesantito su avambracci e gambe, cui sono appesi dietro i pannelli ripiegati i pannelli che formano rispettivamente la torretta ( appunto ) e la carrozzeria del tank.
Darebbero sopratutto fastidio le mani inglobate e non libere da questi pannelli, ma ci si soprassiede proprio perchè il resto del corpo è appunto alleggerito e davvero simile al look in CGI, con i cingoli ben incastrati fra testa e spalle e non banalmente poggiati sopra il corpo.
Grazie al testone Brawl recupera anche le proporzioni del robot grosso e imponente, quasi Hulkiano, ma forse pure troppo direi, per via delle braccia un po’ più lunghe di quanto appare nel solito modello CGI, cui vanno aggiunte le armi / accessori d'ordinanza, ovvero un cannone quadruplo ed un doppio artiglione con pistola, che contribuiscono ad aumentare l’ “allungamento” degli arti superiori.
Ma tornando ai lati positivi, non mancano le caratteristiche due canne che spuntano dalla schiena, così come la coppia di lanciamissili da dietro le spalle, o i rostri appesi sul petto, mentre la stazza è abbastanza azzecata come Voyager medio, e anche fra gli altri Movie SS, per quanto un po’ elastica debba essere questa stessa scala di giocattoli.
La colorazione è verde scuro militare fedelissimo, con svariate parti robotiche come mani, faccia, ginocchia ed altro sparso in argento a spezzare la monotonia del colore principale. Anche le armi hanno dettagli dipinti in argento, inoltre.
Tornando alle armi, queste vanno di norma sistemate sui fori degli avambracci, ma possono anche essere impugnate, così come la bocca di fuoco sul doppio artiglio può staccarsi a sua volta, mentre i cannoni quadrupli sulle spalle si poggiano su dei comodi balljoint.
A parte le braccia lunghe con le mani inglobate, l'altro difetto estetico è la canna principale del carrarmato che avanza, come già nelle precedenti versioni del personaggio, ma almeno qui magari era la volta buona che la facevano sparire, e invece no, è lì che penzola dietro al sedere… certo, non in vista come nei succitati Deluxe e Leader summenzionati, ma è un peccato che non abbiano trovato un modo per piegarla od accorciarla degnamente, ma vabbè.
Un difetto tecnico, invece, e almeno nel mio, è che il pannello del petto che sorregge la testa non è ben fissato al torso, col rischio di staccarsi al primo movimento del capo.
Infine, abituato ai recenti WfC, sono quasi spiazzato nel ritrovarmi il robot un po’ rigidino nelle articolazioni, tipiche di un quinquennio fa ormai, ovvero senza rotazione del bacino, magari i polsi o pure le caviglie, ma per il resto si difende bene nella media classica, con un alta snodabilità sui gomiti, sopratutto, per via della TRASFORMAZIONE.
Questa perlomeno è assai ricavata ed appagante, e non così distante da quelle dei giocattoli omonimi del 2007, con il torso che diventa il muso del tank, ma qui il petto effettivo si nasconde nel “cofano” a sua volta nascosto da suddetto pannello, mentre le braccia si separano andando a diventare la torretta, ruotando di 180° sulla schiena e chiudendosi attorno all'ulteriore torretta coi due cannoni. Più semplice poi la parte delle gambe, con queste che ruotano dalle ginocchia in giù di 90°, i piedi si piegano ulteriomente in avanti, e si dispiegano quindi le parti laterali del CARRARMATO.
Il veicolo militare in questione è una versione parecchio modificata di un classico M1 Abrams, “addobato” con i due rostri anti mine anteriori che poi finiscono sul petto del robot, e dell'ulteriore torretta con i già citati cannoni gemelli quadrupli ai lati. A parte quest'ultimi e i rostri, questo tank con l'ulteriore torretta proviene a sua volta da un altro film d'avventura, “xXx: State of the Union”, venendo quindi sia riciclato che ulteriormente pimpato per il film di Bay, come si suol dire. ^^
Fra dettagli scolpiti, buon disguise e colorazione sempre verde ma ora graziata anche da ulteriori macchie verde scuro e dai cingoli neri, il carrarmato fa la sua figura, con i cannoni quadrupli e i rostri mobili grazie ai balljoint, ed in più la mini torretta ruota, evviva! no?… eh, non proprio, dato che anche questo Brawl, dopo il Deluxe Combiner Wars ha la torretta principale che non ruota!! ^^“’
Come detto nella descrizione della trasformazione, il modulo sulla schiena che sorregge le braccia, che unendosi divengono la torretta principale, ruota di 180°, ma poi si fissa quando si piega in su il "confano” e ciaone alla rotazione. :-/ Ora, questa omissione non è proprio il massimo per uno SS, laddove magari bastava mi sa un panello ulteriore sullo stesso perno, e vabbè se ruotava un po’ troppo avanti rispetto al centro della torretta, ma, insomma, almeno ruotava!! ^^“’
"Almeno” un po’ di ulteriore giocabilità si ha grazie ai fori sulla torrettina cui si possono sistemare le armi del robot, anche se così non sarebbero movie accurate, quindi magari non sarebbe stato male poterle nascondere nello spazio fra le gambe nella parte posteriore inferiore del tank.
Eh niente, quindi, peccato per questa nota stonata della torretta fissa, che purtroppo abbassa la media di un modellino bello, e simile a come appare nel film, ma non così perfetto che avrebbe giovato della completa giocabilità del veicolo. Resta ovviamente immancabile per i fan del personaggio e dei collezionisti dei Bayformer in salsa Studio Series, ma al solito, è un peccato rimanere con l’amaro in bocca per poche cosucce approssimative magari semplici da correggere a monte.