Con l'inaugurazione della Classe Core anche per gli Studio Series, è stato un attimo, con il Ravage del film di Bumblebee a fare da apripista, vedere spuntare anche i famigerati Cassettecon classici: e se l’Autobot Eject è stato semplicemente annesso al suo boss Blaster Legacy, il buon vecchio RUMBLE si prende invece da solo tutte le luci della ribalta.
E per luci della ribalta si intende appunto l'essere venduto da solo nella stessa classe di prezzo con cui invece era stato precedentemente proposto durante Siege, ma in coppia con un altro collega Cassettecon, ma la prima cosa che salta all'occhio ( sottolineata pure dal nome stesso sulla confezione ) è che questa versione, in in quanto Studio Series e quindi idealmente fedele al cartone, è BLU, dato che appunto nello show televisivo furono scambiati i colori fra lui ed il “fratello” Frenzy, laddove invece il summenzionato Siege era rosso ( e nero ) come nel giocattolo originale.
E anche sul “blu” ci sarebbe da obiettare, dato che, sempre a guardare il cartone, siamo più verso un viola lilla principale con spalle e cosce azzurre, magari un po’ troppo chiara come colorazione, ma siamo lì, e forse è fatto apposta per discorstarsi dalla colorazione del Masterpiece e del Siege Frenzy, che erano più scuri come il giocattolo G1.
Ma parlando prettamente del ROBOT, questo è più alto dello stampo WfC di almeno una testa, il che non è male, ma ne condivide pure alcuni limiti di articolazione, ovvero quelle assenti dei gomiti, anche se dall'altra parte abbiamo i piedi che si piegano frontalmente, ma sopratutto fa specie confrontarlo con il succitato Eject Legacy, che come stazza è più vicino ai Cassettecon Siege ma almeno nei gomiti ha dei signori balljoint.
Non contento, il piccolo Autobot Catapulta ha pure dei fori per armi sugli avambracci da 5 mm, ovvero quelli standard per i robot “grandi”, mentre Rumble qui si limita ad avere dei forellini da Core non nei pugni ma ai lati degli avambracci, “citando” la non impugnatura del G1 ma rovinando un po’ la somiglianza con quanto appare nei cartoni, cosa che si poteva risolvere con i fori sopra e non laterali.
Ma vabbè, l'importante è che ci siano, appunto le armi iconiche, dai, quelle pistole parzialmente alate che si possono attaccare alla schiena e simulare così una sorta di jetpack armato, cosa assente per forza di cose nei Siege.
( Anche se magari è un po’ scialbetta la colorazione grigio chiaro / bianco spento, piuttosto che l'argento dell'MP, ma ok, ci accontentiamo ^^ )
E parlando di accessori, a rimpinguare la comunque scarsa complessiva rispetto ai Core standard ci pensano i due martelli pneumatici che nel cartone comparivano magicamente al posto delle braccia: citati alla buona in alcune precedenti versioni del personaggio Generations ma visti in maniera degna solo nel Masterpiece, sono un giusto completo al giocattolo, inserendosi negli avambracci previo aver fatto rientrare i pugni nei polsi. Anche se qui i pistoni sono fissi e non si allungano come nel Masterpiece, fanno comunque la loro figura ed hanno un foro per armi normali in cima ed uno piccino laterale ciascuno, giusto per aggiungerci un pizzico di giocabilità.
La TRASFORMAZIONE ricalca un po’ il Masterpiece nella parte superiore, con la testa che ruota e si ripiega all'indietro verso la schiena, mentre le braccia si sollevano lateralmente con le spalle ad avvicinarsi dov'era la testa e gli avambracci all'esterno. Inedito invece è il ripiegarsi delle gambe lateralmente, con le ginocchia verso l'alto invece che ribaltandosi al contrario verso il corpo o con gli stinchi sì che guardano all'esterno ma con i piedi verso l'alto.
Vabbè, dettagli di una trasformazione semplice ma carina che porta sopratutto ad una CASSETTINA o micro cassetta compatibile con lo standard recente Generations inaugurato appunto da Soundwave Siege, ed è questo l'importante.
Vista dal lato realistico, non è così in disguise, vedendonsi le spalle e le anche azzurre, ma il disegno dell'originale G1 è in parte ben riprodotto, o almeno la strisciona azzurra che si dissolve verso l'alto, ma senza lo sfondo argento, ma diciamo che va bene anche così.
Nient'altro da dire su questa modalità alternativa, ovviamente, e in generale il nostro Tartar Studio Series è davvero ben riprodotto con pure gli accessori storici, e gli si perdonano i gomiti rigidi, ma un po’ meno si perdona il prezzo pieno da Core ( con i prezzi in generale aumentati per tutti i Transformers, ricordiamocelo ), anche se già ai tempi di Siege non è che gli stessi Micromaster venduti in coppia fossero tutta sta massa di roba, quindi l'importante è di cercare di pagarli il giusto costo e non chissà cosa in più.