Un altro Triple Changer, un altro Voyager pompato a Leader: si potrebbe riassumere semplicemente così il nostro SANDSTORM Legacy United, nuova versione Generations del G1 Ghibli, qui finalmente più fedele all'originale dell'85 che non alla seppur interessante disgressione estetica del Generations Thrillin'30 di un decennio fa.
SANDSTORM ( Leader ) Generations LEGACY UNITED *G1*
Questo infatti era ispirato al redesign dei fumetti IDW dell'epoca, e sopratutto in quanto remold del collega Springer si permetteva di avere anche una modalità velivolare di hovercraft spaziale, ma originariamente Ghibli era un ELICOTTERO TERRESTRE da soccorso del tipo Sikorsky CH-53 Sea Stallion, o per meglio dire, “quello di Blackout del film del 2007”, per citare il più famoso rappresentante di questo tipo di velivolo…
E quindi pure questo Legacy ha questa modalità, e… beh, è davvero ben fatta! Lo dico con un po’ di stupore dato che i precedenti due Leader / Triple Changer Generations. Astrotrain e Blitzwing, per forza di cosa non erano COSI’ riuscitissimi, complice anche la fedeltà alle trasformazioni originali, per carità, ma alla fine lo space shuttle di Triplex 1 era gonfio davanti e scarno dietro, mentre il caccia aereo di Triplex 2 era appesantito dai mezzi cingoli sotto le ali.
L'elicottero di Sandstorm, invece, è fedele all'originale e, fermo restando che è pur sempre un tripla azione con le ruote del veicolo spalmate sotto, praticamente impeccabile, con solo la mancanza dei moduli laterali ( nel G1 appena accennati ) subito sotto l'elica grande e con quelli bassi che sì, sono praticamente le braccia del robot accorciate: diciamo che avrebbe giovato affusolarle un po’ verso la punta / spalla, ma sono abbastanza in disguise lo stesso e a mio avviso danno meno fastidio degli inestetismi sopra elencati dei colleghi Decepticon.
Da notare che l'elicottero tradotto poi dei cartoni è una versione più piccola stile quello del Protectobot Blades, quindi è un'evoluzione realistica del giocattolo originale, con tanto dei particolari dipinti sulla parte superiore della coda, ma con i dettagli dei finestrini neri sul muso, e pure una citazione al settei con il modulo del rotore color senape rispetto all'imperante arancione.
Oltre al fucile storico del G1 ed ad un'armina grigia aggiuntiva di cui parlerò poi e che possono attaccarsi ai lati dei moduli / braccia, come accessorio in più per renderlo un po’ più … massiccio a livello di plastica abbiamo una sorta di gabbia da recupero con tanto di argano con cordicella, questa che finisce in una spina da attaccare sotto l'elicottero appunto di soccorso. Un accessorio che non appare nel cartone, ma che fa il paio con il tipo di velivolo e che servirà poi per l'altra modalità alternativa.
La TRASFORMAZIONE da velivolo a veicolo su ruote è presa di peso dall'originale, ma ovviamente migliorata, con la parte posteriore superiore che si ribalta in avanti, inglobando le eliche del rotore principale raggruppate, il muso che si apre e rivela le ruotone posteriori mentre si nasconde ulteriormente la testa del robot col modulo del motore. Infine si abbassano le pareti di quella che era la coda ed ora è il muso del mezzo, risistemando le ruote anteriori ben spalmate lì sotto, si abbassano i moduli che saranno le braccia e si fissa la cabina di pilotaggio.
Se l'elicottero era parecchio soddisfacente, la DUNE BUGGY risultante, invece, beh… non ha magari un unico difettone che rovina il resto del mezzo, ma è TUTTA fatta parecchio strana! ^^’
Già l'auto G1 diciamo era pretestuosa per via della parte posteriore, ma ora abbiamo il muso che pare un becco un po’ troppo rialzato, la cabina di pilotaggio schiacciata, i moduli / braccia anche qui ingombranti… ma almeno ora l'alettone posteriore è doppio, anche se piccolo! ^^’
Insomma, ha senso solo se la si classifica come dune buggy CYBERTRONIANA, che per essere terrestre bisogna usare parecchia fantasia! Ma almeno è interessante notare come la precedente gabbia dell'elicottero si smonti con il pavimento che finisce sotto il veicolo, l'argano si fonde al motore e la parte a gabbia diventi il telaio posteriore scheletrico, assente nel G1 ma aggiunto nel settei del cartone!
Manco questo è fedelissimo come design, però il fatto che l'abbiano messo per citare quel particolare non è male, anche per l'idea stessa per come l'hanno riciclato nell'elicottero.
Insomma, è talmente strambo che non posso definirlo come terrestre, e nell'ottica di essere alieno invece ha un suo perchè e quindi non dico che sia perfetto, ma manco ha la pretesa di esserlo! XD
La TRASFORMAZIONE da auto in robot è come nel G1 quella più immediata, anche qui con le gambe che si allungano ( alla vecchia maniera, poi, non le cosce che scorrono fuori e non si ripiegano aprendo pannelli o che! ), la testa che spunta dal motore e la cabina che arretra portandosi dietro le braccia, da cui spuntano gomiti e pugni.
Il ROBOT infine non è affatto male, anche zavvorrato sulle spalle da gran parte dell'elicottero ripiegato, ma è normale amministrazione visto che era così sia nel giocattolo che nel cartone, e sopratutto è un furbo ibrido fra queste due versioni del personaggio, prendendo dettagli e particolari un po’ dal modellino e un po’ dal settei.
Principalmente la faccia è quella con la mascherina come nel giocattolo, così come ci sono i dettagli sul tettuccio / torso ed i vetri neri ( e per fortuna, direi, sennò a guardare il settei l'auto avrebbe avuto un blocco unico arancione come cabina!! ^^“ ), e le parti in argento sulle gambe, e viceversa poi abbiamo le braccia il più lisce possibile, con i pugni grigi ed il dettaglio delle spalle "incorniciate” di arancio scuro, e la forma della testa stessa, che è quella del cartone con tanto di coppola arancio!
Inediti i dettagli sul petto / tettucio delle griglie arancio ai lati del simbolo Autobot, che forse li ha ereditati alla buona dal GenT30 o forse li hanno messi giusto per mera decorazione aggiuntiva.
Per fortuna il nostro ha le articolazioni base con tanto di polsi che ruotano, ma un difetto tecnico diciamo è il fatto che il torso non sia così saldamente attaccato alla schiena.
Abbonata la parte superiore del corpo, a livello estetico come “difetti” abbiamo le gambe essenzialmente smilze ma ingrossate malamente dai supporti delle ruote anteriori verso le caviglie, così come pure i lunghi talloni, utilissimi per non far cadere all'indietro la figura, ma che accentuano il dislivello fra smilzitudine e non. Sicuramente avrebbe giovato anche all'auto avere i talloni grossi per ridurre l'effetto becco del muso del veicolo e quello di ciabatte nel robot! ^^’
Infine, ricordiamo il fucile nero iconico, la pistolina grigia che richiama il laser da polso che compariva nel cartone quando Sandstorm lo usa per liberarsi dalla cella in cui era imprigionato in “Fight or Flee”, e… beh, la gabbia nel robot non è che si ricicla o trasforma in altri accessori, quindi o la tiene in mano o la si appende dietro la schiena tramite i due fori in alto della zavorrata, così come gli unici altri fori per armi sono su avambracci e spalle.
Insomma, complessivamente l'ho trovato un po’ migliore degli altri degli altri due colleghi Leader Decepticon Triple Changer, che tutti e tre sono accettabili come robot, ma l'elicottero di Ghibli qui alza di molto la media generale mentre l'auto mi ha lasciato meno deluso degli approsimativi veicoli degli altri due.
Forse era troppo chiedere un'altra faccia alternativa a scomparsa che citasse quella del cartone ( anche se si era vista nel precedente GenT30 ), giusto per non aspettarsi un'eventuale futura versione “Cartoon accurate”, ma tutto sommato Sandstorm Legacy non delude, anche se è scarno per essere un Leader, ma forse anche grazie a questo è meno appesantito da ammenicoli vari sgraditi, prezzo permettendo.