Protagonista del primo film d'animazione del 1986, HOT ROD è diventato da subito una figura di primo piano nel pantheon dei Transformers, ovviamente complice anche la sua metamorfosi in Rodimus Prime, il successore di Optimus al comando degli Autobot, ma anche come semplice stereotipo del “giovane” ribelle e testacalda. E’ stato quindi ovvio vederlo fra i primi modellini ad uscire per la sotto linea Studio Series 86, ma un po’ meno invece trovarselo nella classe dei Voyager, scelta magari un po’ antipatica per quello che è a tutti gli effetti un Deluxe anche se più elaborato della media, come andremo a vedere.
G.I. Joe n. 145 - "Discussioni e risoluzioni"
Dopo la storia mai narrata di Snake-Eyes, lo sceneggiatore Larry Hama avvia una nuova saga per la serie originale di G.I. Joe, e all'azione affianca riflessioni e approfondimenti, producendo un memorabile episodio che fonde guerra, intrighi, sentimenti e maturità. Una notevole dose di caratterizzazione, introspezione e umanità illumina molti personaggi di ogni fazione (perchè anche certi Cobra hanno sentimenti e relazioni affettive, e perchè i soldatacci Joe sono comunque adulti capaci di criticare i lati oscuri della loro professione). Una pungente ed esplicita metafora/riflessione stigmatizza invece l'origine dei profitti dell'industria bellica e la compiacenza dei governi che essa finanzia.
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