Movie Studio Series

 

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E siamo arrivati al terzo Dinobot, dei 5 storici “promessi” da Hasbro in degna scala coi Generations nella linea Studio Series 86, e dopo Grimlock e Slag / Slug è la volta di SLUDGE, il quale completa il terzetto dei cosiddetti Dinorobot originali, se andiamo a vedere la loro apparizione nei cartoni animati, nell'episodio “S.O.S. Dinobots”, cui è seguito poi l'arrivo dei restanti Snarl e Swoop nella successiva “War of the Dinobots”, e non so se quest'ordine di uscita sia voluto appositamente, ma di sicuro in quest'ottica è decisamente azzeccato.

 

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Se i primi episodi dei cartoni animati G1 erano popolati da svariati ricolorazioni di Decepticon che apparivano sullo sfondo, sopratutto di Seeker, giusto per fare numero, questo peculiare modo di ingrossare le fila dell'esercito Distructor è stato praticamente canonizzato grazie agli SWEEP, ovvero i cloni senza nome di Scourge creati direttamente da Unicron. Uguali in tutto e per tutto al nostrano Sheriff, gli Sweep sono comunque un pretesto per un repaint, come dimostra questo Studio Series 86 uscito in seguito appunto a Scourge.

 

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Protagonista del primo film d'animazione del 1986, HOT ROD è diventato da subito una figura di primo piano nel pantheon dei Transformers, ovviamente complice anche la sua metamorfosi in Rodimus Prime, il successore di Optimus al comando degli Autobot, ma anche come semplice stereotipo del “giovane” ribelle e testacalda. E’ stato quindi ovvio vederlo fra i primi modellini ad uscire per la sotto linea Studio Series 86, ma un po’ meno invece trovarselo nella classe dei Voyager, scelta magari un po’ antipatica per quello che è a tutti gli effetti un Deluxe anche se più elaborato della media, come andremo a vedere.

 

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Sempre per la serie “meglio tardi che mai”, ho finalmente recuperato uno dei primi Studio Series usciti, un Decepticon il cui omonimo G1 è uno dei miei personaggi preferiti e che è fra i robot del primo film meglio trasposti dalla versione classica a quella “Bayformer”, ovvero il buon BRAWL, vittima però di una la castroneria del solito Michael Bay, dato che il regista si inpuntò per chiamarlo “Devastator” nel lungometraggio, alla faccia del reparto marketing di Hasbro! ^^’

 

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In un film spin-off come quello di BUMBLEBEE, con i robot protagonisti che si contano sulle dita di una mano, è plausibile che questi esibiscano più di un aspetto nel corso del lungometraggio, in modo da  aggiungere un po’ di ciccia alla sennò sguarnita linea di giocattoli, con addirittura il protagonista eponimo che arriva a sfoggiare fino a 4 “abiti” diversi, primo fra tutti quello originale Cybertroniano, rappresentato infine in questo Deluxe Studio Series “B-127”.

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